Miti e Realtà sui probiotici: revisione della letteratura

La terapia parodontale non chirurgica è considerata il gold standard della gestione della malattia parodontale. Essa consiste nello scaling and root planing (SRP) e nelle istruzioni di igiene orale (Caffley et al.2004).
Lo scopo del trattamento parodontale è la rimozione del biofilm batterico aderente e non, in aggiunta alla rimozione dei depositi calcolari (Cobb 2002).
Generalmente, si evince un miglioramento della profondità di tasca (PPD) e di livello di attacco clinico (CAL) dopo circa tre mesi dal trattamento di SRP( Goodson el tal, 2012).
Tuttavia, in casi con alta profondità di sondaggio o in denti pluriradicolati, lo SRP da solo non sembra essere totalmente risolutivo e non consente il raggiungimento della completa guarigione del sito parodontale (PPD ≤ 4mm). ( Tomasi et al, 2007).
Per aumentare dunque l’efficacia del trattamento meccanico e per permettere una migliore decontaminazione della superficie radicolare, sono stati proposti diversi trattamenti come l’utilizzo di antibiotici locali, antisettici o terapia fotodinamica (Yen et al, 2008; Berezow and Darveau 2011).
Un altro approccio consiste nella somministrazione dei probiotici in aggiunta allo SRP (Teughels et al.2011).
I probiotici sono microrganismi vivi che, se somministrati in somme adeguate, conferiscono un miglioramento nella salute dell’ospite (FAO/WHO 2001). Essi inibiscono la crescita batterica, modulano la risposta del sistema immunitario della mucosa e migliorano l’integrità della barriera intestinale (Devine & Marsh 2009).
Le specie probiotiche appartengono per lo più ai: Lactobacillus o Bifidobacterium (Stamatova & Meurman,2009) e sono comunemente utilizzate per trattare diverse patologie legate al tratto gastrointestinale.
Vennero fatti molti studi sull’efficacia terapeutica dell’assunzione dei probiotici sulla malattia parodontale (in vitro e in vivo). Inoltre, vennero fatti degli studi sui cani affetti da malattia parodontale che dimostrarono che in seguito all’assunzione dei probiotici risultava un’evidente riduzione della ricolonizzazione dei parodontopatogeni e aggiuntiva riduzione del sanguinamento al sondaggio (BOP) (p=0.03). (Teughels et al,2007).
Questa revisione mira a valutare se/quanto i probiotici in aggiunta allo SRP possano migliorare la progressione della malattia parodontale ripetto al solo trattamento di SRP negli essere umani.

Di S. Raganelli